Bambini inappetenti e schizzinosi, quali sono i pericoli?

Bambini inappetenti e schizzinosi, quali sono i pericoli?

Non ci si può girare molto attorno: quando un bambino o una bambina sono schizzinosi, alcuni rischi ci sono. Perché? Perché evitare di mangiare alcuni alimenti o ritrovarsi in situazioni di inappetenza porta alla riduzione della varietà alimentare. In queste situazioni spesso i bimbi si limitano a mangiare alimenti semplici e in modo ripetitivo (come ad esempio latte e cereali, pasta in bianco, pizza, patate bollite). Seguire una dieta variegata, ricca di frutta e verdura, è infatti indiscutibilmente importante: quando ci si nutre con pochi alimenti il pericolo è quello di assumere solo un numero limitato di nutrienti essenziali e vitamine.

Il nostro organismo, per stare bene e in forma, ha infatti bisogno di nutrienti essenziali (carboidrati, proteine, grassi), calorie, vitamine e sali minerali. Mangiando poco e male, i bambini e le bambine rischiano non solo di non seguire la corretta curva di accrescimento, ma anche di andare incontro a disidratazione e di non assumere gli elementi nutritivi che assicurano benessere e vitalità. Stanchezza, fiacchezza e irritabilità sono dunque situazioni perfettamente normali quando ci si trova in presenza di bimbi e bimbe che  denotano mancanza di appetito.

Prima di addentrarci nelle conseguenze dell’inappetenza nei bambini, tuttavia, è bene chiarire che quando un bambino è particolarmente inappetente, quando rifiuta i cibi e quando non prende peso, è essenziale rivolgersi al medico curante, per escludere complicazioni più severe. Quando i bambini sono semplicemente schizzinosi, invece, è utile proporre cibi diversi e nuovi abituando i bambini sin da piccoli ai gusti differenti, coinvolgerli nella preparazione come se fosse un gioco, fare conoscere loro gli alimenti e la loro provenienza e proporre soluzioni che rendano le verdure più appetibili, come per esempio delle polpette, delle torte salate o delle creme per condire la pasta.

Le conseguenze dell’inappetenza nei bambini

Ma quali sono dunque le conseguenze di una dieta che prevede una scelta di alimenti limitata e monotona?

I casi possono essere, prima di tutto, due: a seconda di ciò che i bambini tendono a mangiare, ci si potrebbe trovare di fronte a individui sottopeso (che non assumono abbastanza calorie perché si rifiutano di mangiare qualsivoglia cibo) o sovrappeso. In entrambi i casi ci troviamo di fronte a una condizione di malnutrizione, in cui non viene garantita l’assunzione di nutrienti essenziali in un periodo fondamentale quale l’accrescimento sia fisico che cognitivo di un bambino.

Da non dimenticare è poi l’ipovitaminosi (sempre diagnosticata da un medico tramite analisi del sangue). L’ipovitaminosi è, come suggerisce il termine, una carenza di vitamine. Se, per esempio, i bambini non mangiano mai frutta e verdura fresche, potrebbero soffrire di carenza di vitamina C, fondamentale per le difese immunitarie e per il benessere generale dell’organismo. Queste sostanze chimiche, infatti, sono necessarie a soddisfare i bisogni dell’organismo e a regolare le reazioni metaboliche essenziali per il funzionamento del corpo umano.

Anche se le ipovitaminosi sono rare nei paesi Occidentali e nelle zone del mondo in cui non si soffre la fame, ciò non vuol dire che non bisogna fare attenzione. Perché, come accennato, mangiare in modo poco vario e non equilibrato potrebbe portare a carenze meno gravi, ma comunque importanti. Lo stesso vale per la vitamina D: la vitamina del Sole è sintetizzata dal corpo umano attraverso la pelle, quando questa viene esposta ai raggi ultravioletti. Sono pochi i cibi che la contengono (l’olio di fegato di merluzzo, per esempio) ed è quindi importante passare le giuste ore all’aria aperta. Ma non è sempre possibile, soprattutto in inverno e nelle zone più nordiche.

Quando necessario, è possibile ricorrere ad un integratore per l’inappetenza nei bambini

In entrambi i casi, ovvero quando ci troviamo di fronte a bambini e bambine che si rifiutano di mangiare cibi ricchi di queste sostanze importanti e quando non si riesce a passare abbastanza tempo all’aria aperta, è possibile pensare ad un’integrazione: esistono infatti prodotti, come Haliborange Emulsione Orale, il cui scopo è esattamente quello di integrare le giuste quantità di vitamine. Non solo la Vitamina D3, che contribuisce al corretto sviluppo delle ossa, ma anche la Vitamina C e la Vitamina A, sono rispettivamente responsabili di un buon metabolismo energetico e di un buon funzionamento del sistema immunitario.

Contenuto sviluppato in collaborazione con Mamma Prét-à-porter.

Revisione scientifica a cura della dottoressa Jessica Falcone, biologa nutrizionista.