Bambini inappetenti: cause e accorgimenti per aiutarli

L'inappetenza nei bambini è dovuta a vari fattori. Qui spieghiamo come integrare con vitamine e nutrienti sia utile per i bambini inappetenti

Bambini inappetenti: cause e accorgimenti per aiutarli

L’inappetenza nei bambini è più frequente di quel che si pensi.

È dovuta a svariati fattori, e potrebbe trattarsi tanto di una condizione transitoria e fisiologica quanto un sintomo di altre patologie da approfondire.

Ciò a cui i genitori devono fare attenzione sono la durata e l’intensità di questa inappetenza. E soprattutto devono cercare di capire se il “mangiare poco” e il “non mangia niente” sono condizioni normali o se c’è altro.

In generale, non c’è bisogno di preoccuparsi: sono moltissimi i bambini che mangiano meno del normale, ma questo non significa che il fatto andrà ad intaccare la loro normale crescita.

Innanzitutto, è bene considerare lo stress. Come gli adulti, anche i bambini soffrono i cambiamenti attorno a loro, soprattutto quando sono importanti e delicati. Ad esempio, l’inizio della scuola porta con sé spesso preoccupazioni, così come l’arrivo di un fratellino o di una sorellina, la separazione dei genitori, un trasloco… Allo stesso modo, anche i cambi di stagione possono portare con sé uno stress fisico, e ciò si traduce in una riduzione dell’appetito. Se l’inappetenza poi passa, possiamo dunque tranquillamente dire che si trattava di una condizione temporanea dovuta a questi fattori esterni.

Ci sono poi situazioni particolari e normali che portano all’inappetenza. Ad esempio, le malattie transitorie come l’influenza o certe infezioni, come quelle alle vie urinarie (che si accompagnano a dolore nella minzione e a volte sangue nelle urine), le gastroenteriti, le infezioni di bocca e laringe (comprese la dentizione e le afte)… Anche in questo caso, passata la malattia solitamente passa anche l’inappetenza.

Quando invece i bambini sembrano essere costantemente inappetenti, come fanno sapere dall’Ospedale Bambin Gesù è bene osservarli un po’ meglio ed eventualmente portare i bambini a fare una visita specifica dal pediatra. Soprattutto, è bene preoccuparsi quando questa inappetenza è persistente e quando si configura come un quasi totale rifiuto del cibo.

Per non allarmarsi, tuttavia, basta una semplice visita dal pediatra e un controllo del peso: se il bambino aumenta regolarmente (da 1 a 7 anni più o meno 2 chili l’anno, poi 3 o 4 chili fino ai 13 anni) allora non c’è bisogno di preoccuparsi. Si tratta, come nella maggior parte dei casi, di una inappetenza fisiologica.

In ogni caso, quando semplicemente un bambino sembra mangiare poco è bene affrontare la situazione in maniera costruttiva, evitando di trasformare l’inappetenza in un disturbo ed evitando di stressare ancora di più il bambino.

A volte semplicemente si tratta di gusti: se fin da piccoli non abbiamo abituato i bambini a mangiare un po’ di tutto, è normale che diventino più schizzinosi. Oppure, semplicemente, si tratta di bambini che non amano molti sapori, ma che preferiscono concentrarsi su quelli che gli danno piacere.

Nel primo caso, possiamo provare gradualmente ad introdurre nuovi sapori e consistenze nella dieta, abbinando i nuovi cibi a quelli che preferiscono e proponendoli in forme diverse e appetitose (come le polpette, i sughi…). Nel secondo caso, è consigliato assecondare i gusti del bambino, provando a variare mantenendo il gusto base che sappiamo piacergli.

Bambini inappetenti: cause e accorgimenti per aiutarli

Da evitare sono comunque i cibi troppo grassi e zuccherati, che spesso diventano un salvagente per i genitori con bimbi che mangiano poco. Preoccupati che non abbiano le energie necessarie o che rimangano troppo magri, propongono ai bambini ingredienti saporiti ma grassi e pesanti. Ma in questo modo si favorisce il sovrappeso, un sovrappeso che comunque non significa salute o “fare incetta di nutrienti”, ma a volte si tratta proprio di malnutrizione in presenza di sovrappeso, poiché ai bambini mancano comunque i nutrienti base, quelli fondamentali per la salute del fisico e per il suo funzionamento.

Altra cosa da evitare sono gli sgarri fuoripasto. Oltre alla colazione, agli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio, al pranzo e alla cena, meglio evitare di fare mangiare i bambini, nemmeno con un piccolo stuzzichino o un boccone di qualcosa. Arriveranno così affamati ai pasti regolari e capiranno meglio il senso di fame vero.

Il rispetto, poi, è fondamentale: quando un bambino rifiuta un cibo, può essere un capriccio o una richiesta di attenzioni, ma spesso è semplicemente la verità, ovvero quel cibo non gli piace. Evitiamolo dunque per un po’, e proponiamolo in maniera delicata e senza forzature. E, se questo cibo è fondamentale (come certe verdure o certi cereali) possiamo proporlo in forma diversa, come ad esempio il latte di riso al posto del riso, le polpette di verdure al posto di quelle di contorno, succhi vivi ed estratti al posto del frutto intero, tenendo però sempre presente che spesso per far accettare un cibo bisogna proporlo anche 10 volte, pazientemente e senza scoraggiarsi, senza ricorrere ad una alternativa in caso di mancata accettazione: spesso la prima volta che si propone un cibo ad un bimbo non viene accettato subito; proporre un’alternativa significa rinunciare e mostrare al bambino che quel determinato cibo proposto è sostituibile, non importante, e questo sarebbe controproducente.

Bambini inappetenti: cause e accorgimenti per aiutarli

Detto questo, è bene anche integrare certi nutrienti, poiché quando i bambini mangiano poco spesso tendono a concentrarsi solo su certi cibi, precludendosi così la possibilità di assicurarsi tutte le vitamine e i minerali di cui hanno bisogno. Ecco perché gli integratori per bambini sono consigliati: ce ne sono per tutte le stagioni e per tutte le necessità.

In inverno, ad esempio, è bene integrare la Vitamina D, che solitamente prendiamo dal sole, con Haliborange Emulsione Orale, un integratore alimentare a base di Vitamine D, A e C , Olio di fegato di merluzzo fonte di Omega 3, e succo d’arancia. Essendo a base di Vitamina D3, Haliborange Emulsione Orale è pensato apposta per la salute delle ossa e l’assorbimento del calcio, ma grazie alla vitamina C contenuta contribuisce anche al normale metabolismo energetico. E, infine, la vitamina A contribuisce a rafforzare il sistema immunitario.

Contenuto sviluppato in collaborazione con Mamma Pret A Porter. Revisione scientifica a cura della Dott.ssa Biologa Marta Lacovich.