Come riconoscere la dermatite atopica

E come prevenire le ricadute grazie alla Vitamina D

Come riconoscere la dermatite atopica (e come prevenire le ricadute grazie alla Vitamina&nbs...

Contenuto sviluppato in collaborazione con Mamma Prét-à-porter.
Revisione scientifica a cura della dottoressa Jessica Falcone, biologa nutrizionista.

 

Esiste correlazione tra la dermatite atopica e la vitamina D? La Vitamina D svolge infatti un ruolo essenziale nella modulazione dell'infiammazione a carico della cute e quindi può essere utile per tenere sotto controllo l'insorgenza di questa condizione.

Cos’è la dermatite atopica?

La dermatite atopica, chiamata anche in gergo medico eczema costituzionale, è una patologia della cute che si manifesta in forma di infiammazione della pelle, che si presenta secca, pruriginosa e costellata da piccole chiazze e vesciche, e che nel tempo si ispessisce anche a causa del continuo grattarsi.

Non sono solo i bambini a soffrirne: anche gli adulti possono essere soggetti alla dermatite atopica, e non vi è una zona del corpo più colpita rispetto ad un’altra. Braccia, mani, gomiti, viso, torace… Le manifestazioni sono diverse e può arrivare a colonizzare addirittura la delicata zona attorno agli occhi (un sintomo molto frequente).

Nei bambini e nelle bambine questa condizione della pelle compare solitamente in maniera improvvisa, per scomparire dopo poco o trasformandosi, purtroppo, in una forma cronica.

Come riconoscere la dermatite atopica?

La dermatite atopica si riconosce e si distingue dalle altre malattie della pelle come gli eritemi o la semplice secchezza perché presenta sintomi ben precisi: la cute inizia a sviluppare zone secche, che prudono molto, e queste zone spesso si riempiono di crosticine o ragadi, abrasioni e vescicole.

La pelle, nelle fasi acute, prude moltissimo, soprattutto di notte, e fatica a tollerare le creme e i prodotti, anche quelli per le cuti più sensibili. Anche per questo motivo sono sconsigliate le lozioni idratanti ed emollienti, soprattutto profumate, perché potrebbero peggiorare i sintomi. Da evitare sono anche i lavaggi troppo frequenti (che seccano ancora di più la pelle) e i capi sintetici.

La Vitamina D e la dermatite atopica

“La vitamina D è coinvolta nella regolazione della sintesi delle ceramidi che costituiscono una componente fondamentale dell’envelope lipidico corneocitario che svolge la funzione di barriera epidermica, ovvero protegge la cute da agenti chimici, fisici e microbiologici”: così recita l’articolo Il ruolo della vitamina D nella dermatite atopica di Francesco Bellinato e Paolo Gisondi (Dipartimento di Medicina, Sezione di Dermatologia e Venereologia dell’Università di Verona), pubblicato su VITAMIN D UpDates lo scorso anno. Si intuisce bene, quindi, come la vitamina D sia un’alleata preziosissima contro la dermatite atopica e contro le ricadute. 

I ricercatori hanno infatti osservato attraverso diversi studi che nei bambini e negli adulti con dermatite atopica i livelli di vitamina D sono tendenzialmente più bassi rispetto a quelli delle persone non affette da questo eczema. Consigliano, quindi, una supplementazione di vitamina D: potrebbe infatti apportare dei benefici, riequilibrando così la cute e combattendo (o prevenendo) l’infiammazione.

Come e quando integrare la Vitamina D

Sotto il consiglio del medico curante è quindi importante monitorare i livelli di vitamina D tramite opportuni esami del sangue e, eventualmente, scegliere quale strada seguire per aumentare la concentrazione di vitamina D a valori ottimali.

È possibile ricorrere all'esposizione alla luce solare, quando e ove possibile: la vitamina D viene infatti sintetizzata dall’organismo attraverso la pelle quando questa viene esposta ai raggi UV. Questo, tuttavia, non è sempre possibile, sia perché è fondamentale proteggersi dalle radiazioni ultraviolette, sia perché in certi periodi dell’anno, a certe latitudini e in determinate società è difficile esporsi, scoprendosi e passando molto tempo all’aria aperta.