Sistema immunitario dei bambini e aerosol: cosa dicono i pediatri

L’aerosol è uno strumento che i neo genitori sembrano trovare imprescindibile: la nebbiolina di farmaci nebulizzati che contrasta raffreddore e tosse è un rimedio conosciuto e diffuso, sul quale mamme e papà ripongono molta fiducia e che viene spesso sugg

Sistema immunitario dei bambini e aerosol: cosa dicono i pediatri

L’aerosol è uno strumento che i neo genitori sembrano trovare imprescindibile: la nebbiolina di farmaci nebulizzati che contrasta raffreddore e tosse è un rimedio conosciuto e diffuso, sul quale mamme e papà ripongono molta fiducia e che viene spesso suggerito anche dal pediatra.

Ma cos’è l’aerosol? Per definizione, “aerosol” indica una sostanza nebulizzata formata da una mescolanza di liquido e aria che, in forma di particelle microscopiche (delle minuscole gocce), viene convogliata nel naso e nel sistema respiratorio attraverso una mascherina collegata ad un macchinario che produce questo “spray”.

Dentro a questo liquido vaporizzato sono presenti i farmaci che andranno a contrastare, lenire o guarire la malattia respiratoria di cui soffre il bambino. L’efficacia dell’aerosol rispetto ad un semplice sciroppo è innegabile: grazie alla nebulizzazione, infatti, i farmaci raggiungono i bronchi e si depositano direttamente sulla loro superficie, accelerando così la risposta dell’organismo e, di fatto, diminuendo le quantità di principio attivo che è necessario utilizzare (e questo significa anche meno effetti collaterali).

Detto questo, prima di utilizzare l’aerosol, soprattutto con i bambini, è bene informarsi, poiché uno scorretto uso potrebbe avere conseguenze negative e non rafforzare il sistema immunitario. Già, perché i bambini sono molto più soggetti di noi ai malanni di stagione poiché le loro difese sono in fase di sviluppo. È bene quindi curare, ma tenendo sempre presente cosa faccia loro bene e cosa no.

Sistema immunitario dei bambini e aerosol: cosa dicono i pediatri

Come fanno sapere i pediatri di Uppa (Un Pediatra Per Amico), la terapia dell’aerosol è infatti efficace solo quando sfruttata in maniera corretta. Innanzitutto, l’aerosol non è adatto a tutti i disturbi respiratori, ma è efficace e benefico solo nel caso dell’asma, della bronchite asmatica e dei broncospasmi: in questo caso l’immediatezza della terapia di cui parlavamo è preziosa, poiché dona al bambino un sollievo veloce, raggiungendo i bronchi infiammati in brevissimo tempo e in maniera diretta (anche se le bombolette spray di ultima generazione svolgono il compito in maniera di gran lunga migliore, senza rumori che spaventano i bambini e con velocità aumentata).

Anche nel caso della laringite, come spiega al Corriere della Sera la dottoressa Susanna Esposito, l’aerosol è indicato, ma non è per nulla consigliato nel caso di rinofaringiti, tonsilliti, faringiti o otiti: gli italiani sono abituati ad utilizzarlo nei bambini per tutte queste patologie, ma a ben vedere la terapia in queste situazioni è inutile. Per i classici e frequenti malanni di stagione più leggeri, infatti, basterebbe eseguire lavaggi nasali con soluzione fisiologica, per pulire bene il naso ed evitare la proliferazione dei batteri.

Non dimentichiamo, poi, che c’è differenza tra l’aerosol con un farmaco e l’aerosol con acque termali: queste ultime, più delicate, pare abbiano comunque benefici per le patologie sopra indicate. E per quel che riguarda le patologie naso-sinusali, l’otorinolaringoiatra Malvezzi di Humanitas sostiene che l’aerosol con particolari applicatori specifici che mantengono più grandi le particelle possa essere utile.

Ma non è solo l’utilizzo per determinate patologie a risultare errato. È sbagliato anche il tipo di somministrazione che i genitori spesso fanno. Ad esempio, quando mettono la mascherina per l’aerosol ai bambini mentre dormono, per evitare che i rumori del macchinario li spaventino e li agitino: in questo caso la terapia è completamente inutile, poiché il farmaco, a causa della bocca chiusa e del respiro che rimane superficile, non raggiunge i bronchi in profondità e l’efficacia del trattamento è quindi azzerata completamente. E lo stesso discorso vale per l’aerosol con il ciuccio.

Non dimentichiamo poi gli effetti collaterali: quando nel nebulizzatore vengono utilizzati cortisonici e broncodilatatori, i bambini possono incorrere in effetti secondari come voce rauca, tachicardia e secchezza delle prime vie respiratorie. Ecco perché è bene sempre consultare il proprio medico pediatra prima di utilizzare l’aerosol. Alberto Ferrando, pediatra, sottolinea in ogni caso di non utilizzare un aerosol mucolitico nei primi anni di vita, e di consultare sempre il medico evitando il fai-da-te, quando si tratta di farmaci.

La soluzione migliore sarà quindi ascoltare il consiglio del medico curante e affidarsi all’aerosol solo nei casi specifici nei quali è indicata questa terapia, sempre sotto consiglio del pediatra che saprà anche consigliare il tipo di farmaco adatto da nebulizzare. Per i malanni di stagione più leggeri è meglio lasciare che il sistema immunitario dei bambini lavori da solo, aiutandolo con lavaggi nasali frequenti in modo da evitare la colonizzazione batterica, idratando spesso il corpo bevendo molta acqua e utilizzando gli sciroppi prescritti dal pediatra, ma lasciando che si sviluppi pian piano in maniera naturale e fisiologica.

Contenuto sviluppato in collaborazione con Mamma Pret A Porter. Revisione scientifica a cura della Dott.ssa Biologa Marta Lacovich.